Antonio Conte lancia il Napoli nella tempesta: “Dopo otto mesi qui, ho capito che tante cose a Napoli non si possono fare…” Intanto si ferma anche Neres, Niente Monza!
- Rosario Caracciolo
- 6 giorni fa
- Tempo di lettura: 4 min
✍️ Editoriale del giornalista tifoso

È finito il tempo delle parole sussurrate e dei palliativi mediatici. Oggi Antonio Conte ha messo la faccia, la voce e la rabbia, in una conferenza stampa da uomo solo al comando. Ma stavolta, le sue dichiarazioni pesano come pietre, e dentro ci sono verità, messaggi subliminali, richieste d’aiuto e soprattutto una consapevolezza amara: a Napoli, da mesi, si lotta contro tutto e tutti. Anche contro chi dovrebbe supportare…
E allora sì, è giusto dire le cose come stanno: nonostante tutto, nonostante il disastro ereditato, nonostante una squadra a brandelli e una piazza stanca e delusa, Conte resta. Ma Conte non perdona. Non dimentica. Non abbassa la testa. E soprattutto, non accetta più la superficialità e le promesse non mantenute di chi dirige.
🔥 Le dichiarazioni che infiammano

“Se cercate uno che molla, avete sbagliato persona. Ma ora è tempo di agire: serve programmazione, servono fatti”.
Un atto d’accusa diretto, chiaro. Queste parole, pronunciate con il fuoco negli occhi, non sono solo uno stimolo per i calciatori, ma un richiamo feroce a De Laurentiis, a Manna, e a tutti coloro che stanno assistendo in silenzio alla lenta agonia tecnica e morale di una squadra che fu campione.
“C’è tanto da fare, ma io non mi tiro indietro. Però il Napoli non può permettersi di restare immobile”.
E qui arriva la seconda frustata. Conte non è uno yes-man, non è venuto a Napoli per galleggiare tra i sogni passati e le incertezze future. È venuto per comandare. Per rifondare. Ma se chi ha la valigetta dei soldi e il potere decisionale non muove un dito, allora questa avventura rischia di diventare una farsa.
🧠 Dietro le parole: i segnali forti

1. Messaggio a De Laurentiis: basta mezze misure. Se vuoi Conte, devi dargli ciò che chiede. Potere, uomini, chiarezza. Oppure vattene tu.
2. Frecciatine a Manna: la gestione di mercato è stata finora da dilettanti allo sbaraglio. E l’assenza di segnali concreti per giugno pesa come un macigno.
3. Avvertimento alla squadra: chi resta, dovrà lottare. Chi non ha fame, è già fuori. Il nuovo Napoli nascerà dalla selezione darwiniana della motivazione.
📉 Lo sfogo di Conte smaschera tutti

Il Napoli è arrivato alla 33ª giornata senza un'identità. In campo vanno dei fantasmi. Le colpe? Non solo di chi gioca. Ma di chi ha permesso che questa rosa venisse smantellata senza criterio. E mentre i tifosi soffrono, nessuno si assume responsabilità. Tranne uno: Antonio Conte.
🗣️ Il pensiero del GIORNALISTA TIFOSO

Basta, basta con i giri di parole. Oggi è il giorno in cui anche l’ultimo dei sognatori ha capito che Antonio Conte è rimasto solo, stretto tra l’incompetenza di chi doveva proteggerlo e la paura di una piazza che non sa più se credere o abbandonare.
E allora io lo dico chiaro: Conte è un gigante in mezzo a nani. E chi oggi fa il pesce in barile, da Manna a De Laurentiis, non solo sta mettendo a rischio la stagione, ma sta sprecando l’occasione più importante degli ultimi anni: costruire una nuova era, forte, vera, vincente.
Ma servono uomini. Non yes-man. Non dirigenti da scrivania. Servono leader. Servono colpi di mercato, progettazione seria, strutture all’altezza, e una società che si assuma colpe e non si nasconda dietro ai comunicati stampa.
Conte ha parlato. Adesso tocca agli altri.
Perché se Conte va via, non perdi solo un allenatore. Perdi la tua ultima speranza di tornare grande.
"A Monza solo per vincere: Conte carica, Napoli obbligato a ruggire. Ora o mai più!"

Allo U-Power Stadium il Napoli è atteso da quella che si può chiamare senza mezzi termini una trappola psicologica perfetta. Una gara da dominare, da vincere, da portare a casa senza se e senza ma, ma che nasconde il rischio dell’inciampo più rognoso di tutti: quello che arriva quando tutti ti danno già i tre punti in tasca.
I numeri parlano chiaro: il Monza è un disastro statistico, a un passo dal record negativo della storia recente del campionato. Ma è proprio lì che nasce l'insidia. Antonio Conte lo sa bene e lo ripete con forza: "Le partite vanno giocate, non vinte sulla carta." In palio non c’è solo la rincorsa al primo posto. C’è la credibilità di un gruppo, c’è il fuoco di un sogno che arde in oltre 10.000 cuori azzurri in trasferta.
⚽ Le scelte di Conte

Tanti i pensieri per Antonio Conte, costretto a fare i conti con l’assenza di David Neres e di entrambi i centrali Juan Jesus e Buongiorno. A sinistra alto tocca a Spinazzola, mentre in difesa è la grande occasione per Rafa Marin, promosso titolare a fianco di Rrahmani.
Il vero ballottaggio è in mezzo: Anguissa non è al meglio, mentre Gilmour scalpita. Ma tutto fa pensare che sarà proprio lo scozzese ad affiancare Lobotka e McTominay. In avanti nessun dubbio: Politano, Lukaku e Spinazzola dovranno azzannare.
L’aspetto tecnico lascia pochi dubbi: il Napoli è superiore in ogni zona del campo. Ma il calcio, lo sappiamo, non è una scienza esatta. E proprio nella settimana del trionfo nerazzurro in Champions, con l’Inter attesa a Bologna, la pressione si fa densa come la nebbia brianzola d’inverno. I partenopei devono vincere. Punto.
Non solo per inseguire lo Scudetto, ma per rispedire al mittente i dubbi, per dimostrare che la striscia senza vittorie esterne – che dura da 91 giorni – è solo un’anomalia. Per dire al campionato: "Noi ci siamo e non molliamo!"
🔵 La probabile formazione del Napoli:

(1-4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Rafa Marin, Olivera; Gilmour (Anguissa), Lobotka, McTominay; Politano, Lukaku, Spinazzola. All.: Conte
🔴 La probabile formazione del Monza:

(1-3-5-2): Turati; Pereira, Caldirola, Carboni (Palacios); Birindelli, Akpa Akpro, Bianco, Zeroli (Ciurria), Kyriakopoulos; Mota, Caprari. All.: Nesta
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