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CONTE CI HA RIDATO L’ANIMA. ORA VOGLIAMO TUTTO!

  • Immagine del redattore: Rosario Caracciolo
    Rosario Caracciolo
  • 18 apr
  • Tempo di lettura: 4 min


Chi l’avrebbe mai detto, dopo il sonante 3-0 al Bentegodi contro il Verona nella prima giornata, che il Napoli si sarebbe giocato lo scudetto con l’Inter a sei giornate dalla fine?

Intellettualmente parlando: nessuno! Anche perché nella rosa azzurra non erano ancora presenti Lukaku, Gilmour, McTominay, arrivati in corsa ad aggiungersi ai già presenti Spinazzola, Buongiorno, Neres e Rafa Marin. Ma per fortuna c’era Antonio Conte, che ha messo subito dei paletti chiari. Ed è così che è nato il Napoli del secondo posto, oggi a soli tre punti dai nerazzurri, nonostante le pesanti assenze di Kvaratskhelia, Osimhen, Zielinski, Kim Min-jae, Lozano ed Elmas.



Ops… Kvara c’era, sì, ma tra mal di pancia (anche giusti, considerando che Diego Demme guadagnava più di lui senza giocare!) e pressioni del suo procuratore Mamuka Jugeli, che aveva già l’accordo col PSG, il georgiano ha lasciato Napoli per 75 milioni di euro. E il sostituto? Garnacho? Adeyemi? De Jong? Niente di tutto questo. Alla fine è arrivato l’oggetto misterioso Okafor, e il centrocampista danese Billing dal Bournemouth.

Risultato? Il Napoli perde una pedina fondamentale non adeguatamente sostituita, e resta scoperto a sinistra, dove il solo Neres non basta. Eppure la squadra continua a stupire. Batte Fiorentina, Atalanta, Juventus e si candida a diventare la vera antagonista dell’Inter. Una squadra, quella nerazzurra, senz’altro più forte ma carica di impegni fra Champions, Coppa Italia e campionato, mentre il Conte-Team ha solo la Serie A.



Poi, tra infortuni e rosa corta, il Napoli rallenta: pareggi con Roma, Lazio, Udinese, Venezia, e la sconfitta bruciante col Como. Sette punti persi che oggi farebbero la differenza: da -3 a +4.

Ma fermiamoci e riflettiamo: questo Napoli veniva dal decimo posto, ha perso i suoi migliori giocatori, ha visto un mercato estivo completato a fine agosto dopo tre mesi di vuoto, eppure è lì, a lottare. Grazie a Conte, che ha trasmesso il suo spirito vincente, il debito morale con i tifosi, e una fame che oggi ha contagiato l’intero gruppo.

Chi ha visto la Champions contro il Bayern Monaco ha forse avuto la stessa sensazione: un’Inter sulle gambe. Sì, capace di rimontare da 0-1 a 2-1, ma poi in affanno fino al 2-2 finale. E ora si gioca tutto con un calendario infernale tra derby, Barcellona e trasferte complicate.



Il Napoli? Ha il dovere di crederci fino in fondo, anche con gli infortuni di Juan Jesus, Buongiorno, e con mezza rosa incerottata. Anche se tutto dovesse sfumare, bisognerà ringraziare questi ragazzi e questo allenatore per aver reso questa Serie A viva e combattuta.

Non sono un disfattista, non sono uno di quelli che godono a criticare: io sogno il tricolore! E sogno di conquistarlo all’ultima giornata, con un gol all’88’ che gela l’Italia intera e lascia i “provoloni” col fiato sospeso e le mani vuote.

E se non dovesse succedere? Beh, grazie lo stesso Napoli, per aver dato senso a un campionato che rischiava di essere già chiuso. Grazie per la dignità, la grinta e l’orgoglio. Per aver giocato contro squadre con tre formazioni e debiti da capogiro, eppure stare lì, a tre punti dalla vetta.




 

TABELLA FINALE – “Sognare non costa nulla”:

Giornata

Napoli

Inter

19/04

Monza

20/04 – Bologna

27/04

Torino

23/04 - Milan (Coppa Italia)

04/05

Lecce

27/04 – Roma

11/05

Genoa

30/04 - Barcellona (Champions)

18/05

Parma

04/05 – Verona

25/05

Cagliari

06/05 - Barcellona (Champions)



11/05 – Torino



18/05 – Lazio



25/05 – Como

NB: In grassetto le gare in trasferta


Previsione finale del giornalista tifoso:🟦 Napoli: 86 punti⚫️ Inter: 83 punti

E allora sì, Campioni d’Italia, con tre punti di vantaggio. Forse utopia, forse realtà. Ma guai a smettere di crederci.

Grazie Napoli. Grazie Mister Conte. Ora… tutti uniti fino alla fine!


IL PENSIERO FINALE – FINALE DE "IL GIORNALISTA TIFOSO"



E allora sì, amico mio, tifoso azzurro, permettimi di dirlo col cuore in mano: comunque vada a finire, questo Napoli va applaudito a scena aperta. Perché ha risvegliato un popolo intero, perché ha fatto tornare l'orgoglio nelle strade e nei bar, perché ha fatto tremare chi pensava di passeggiare verso il tricolore.
Antonio Conte ha preso una squadra a pezzi, la stampa ci dava per decimi, e ci ha trasformati in un esercito. Ha tolto la polvere dalle maglie azzurre, ha restituito dignità a una piazza umiliata e derisa per un intero anno. Ha ridato un’anima a questa città.
Ci hanno tolto Kvara, Kim, Zielinski, Osimhen, Lozano, Elmas, e nonostante tutto siamo ancora lì, col fiato sul collo dell’Inter, la squadra “perfetta”, con tre squadre e Blasonate da  milioni di debiti!  E allora io lo dico forte: questo è già un miracolo sportivo, altro che storie.
Ma ora, che il sogno è lì, a sei partite, non voglio più accontentarmi. Ora voglio tutto. Voglio vivere ogni minuto con il cuore in gola, voglio sognare lo scudetto al minuto 88 all’ultima giornata, voglio vedere piangere chi ci ha deriso, chi ci ha trattati da comparse, chi pensava che Napoli si fosse fermata a quel maledetto decimo posto.
Siamo ancora vivi, e questo basta per crederci.
Dunque sì, che lo sappia l’Italia intera: il Napoli è tornato. Non so se vinceremo, ma so per certo che fino all’ultima giornata ci saremo. E se anche non sarà festa, resterà l’orgoglio di averci creduto, con il cuore, con la voce, con la passione.
E poi, come sempre accade dalle nostre parti, si ripartirà. Ma con Conte in panchina e questo popolo alle spalle, statene certi… stavolta sarà solo l’inizio.
Fino alla fine… forza Napoli Sempre!!!

 
 
 

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